Siamo partiti il 4 giugno da casa nostra a Tavarnelle Val di Pesa, diretti a Santiago de Compostela, lungo la Via Francigena ci dirigiamo verso la prima meta importante di questo pellegrinaggio: il Passo del Monginevro.

Da Tavarnelle V.P. ci dirigiamo verso Gambassi Terme, per agganciarci alla Via Francigena. Le altre tappe toscane sono quindi San Miniato, Galleno, Lucca, Valpromaro, Pietrasanta, Avenza, Sarzana, Aulla e Pontremoli. Da quest’ultima comincia il primo vero tratto impegnativo, che ci farà salire sul Passo della Cisa con circa 800 m di dislivello: sarà il tratto che ricorderemo come il più duro fisicamente di tutto il cammino fino al Monginevro.

Partenza in Piazza Matteotti, Tavarnelle Val di Pesa.

Partenza in Piazza Matteotti, Tavarnelle Val di Pesa.

Dal Passo della Cisa, prima tappa emiliana, superiamo Cassio, Fornovo di Taro, camminando sulle dolci colline emiliane fino a Costamezzana, e infine scendiamo in Pianura Padana a Fiorenzuola d’Arda. Qui, la pianura che tutti ci hanno descritto come un luogo brutto, pieno di zanzare e umido, ancora non la vediamo; è pianura sì, ma non poi cosi malvagia. L’ultima tappa emiliana è Piacenza, dopo la quale raggiungiamo il Transitum Padi, vale a dire l’attraversamento del Po su una barca.

Attraversato il fiume Po siamo in Lombardia

Dopo aver infatti percorso il fiume per 3/4 km controcorrente, sbarchiamo sulla sponda lombarda. Nel nostro lento procedere questo è un altro punto cruciale dopo il Passo della Cisa. Entrando in Lombardia, vediamo e sentiamo subito la differenza: cominciamo a vedere le prime risaie e il calore che sentiamo nell’aria è differente da prima, è molto più umido e opprimente. Forse siamo giunti alla tanto disprezzata Pianura Padana. La prima tappa lombarda è Orio Litta, poi pernottiamo a Belgioioso, Gropello Cairoli, Mortara e Palestro, ultima città lombarda a 11 km da Vercelli. In tutto il periodo che abbiamo camminato in Lombardia, le risaie, il sole e la grande umidità hanno caratterizzato ogni nostro passo.

Risaie e sole in Pianura, tra Pavia e Mortara.

Risaie e sole in Pianura, tra Pavia e Mortara.

Poco dopo Palestro, entriamo in Piemonte, la prima tappa è Vercelli. Pensate che il 50% della produzione di riso italiana viene prodotto tra le province di Novara e Vercelli…capiamo perché per giorni e giorni non abbiamo visto altro! Dopo Vercelli incontriamo Castell’Apertole e sarà proprio la tappa successiva verso Chivasso che ci farà lasciare definitivamente le risaie e vedere le Alpi all’orizzonte. Giungiamo nel capoluogo piemontese: Torino, una vera e propria città, con il suo caos e con i palazzi maestosi che decorano il centro.

Dopo Torino ci sono le Alpi

Da Torino camminando sempre nella valle, proseguiamo verso Sant’Ambrogio di Torino e Susa, dove poi siamo obbligati (con nostra felicità!) a fare le prime salite ai piedi dei monti circostanti. Mancano solo due tappe per arrivare in Francia e saranno stupende, finalmente camminiamo nei boschi e vediamo panorami mozzafiato. Non è difficile capire perché molte persone preferiscono la montagna per fare escursioni: è fatta apposta per essere scoperta camminando. Quindi da Susa proseguiamo verso Oulx ed infine arriviamo sul Passo del Monginevro, accompagnati da una grande emozione.

Noi al confine tra Francia e Italia.

Noi al confine tra Francia e Italia.

È stato un percorso molto vario, dalle colline e Appennini toscani siamo passati alle colline e alla pianura emiliana, poi quella lombarda e piemontese, fino alle magnifiche Alpi. In questo camminare ci divertiamo anche a notare le differenze tra le persone che abitano le varie regioni: in alcuni casi sono aperte, curiose e pronte a scambiare due parole, in altri casi sono molto sulle sue e difficilmente ci puoi instaurare un dialogo. Ogni posto ha una storia a sé, una storia che ancora oggi caratterizza la società che ci vive. Siamo contenti, chissà cosa ci riserva ancora questo viaggio…

Totale Km: 695,7         Tempo di percorrenza: 29 giorni         Spesa giornaliera: 44€ (x2)

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