Dopo 79 giorni di cammino arriviamo a Sain Jean Pied de Port. Siamo pronti per intraprendere l’ultimo tratto del nostro lungo pellegrinaggio: il Cammino Francese, che ci condurrà fino a Santiago de Compostela.

Il fiume Nive che caratterizza la cittadina di Saint Jean Pied de Port

Il fiume Nive che caratterizza la cittadina di Saint Jean Pied de Port

Giorno 80: Saint Jean Pied de Port – Espinal. Wow…abbiamo raggiunto il Cammino Francese e siamo pronti a partire, ma solo dopo aver salutato i nostri amici inglesi, che ormai ci accompagnano da Lourdes. Ci rendiamo subito conto delle molte persone che camminano davanti e dietro di noi e la cosa un po’ ci spiazza, visto che siamo abituati a camminare in “solitaria” ormai da tre mesi. La tappa di oggi non è semplice: da Saint Jean comincia subito una salita incessante che dura circa 19 km. Continuando poi sui monti, ad un tratto una pietra con su scritto “Navarra” ci segnala che stiamo finalmente entrando in Spagna. Durante la salita abbiamo il piacere di conoscere qualche pellegrino: Nicola di Verona, Elisa di Cagliari e anche la giovanissima Sarah dalla Danimarca. Con loro camminiamo gli ultimi 10 km circa, fino a Roncisvalle. Qui ci separiamo perché loro si fermano, mentre noi decidiamo di continuare verso Espinal, un paese a 6 km, per andare in un albergue (struttura di accoglienza pellegrina spagnola) molto più piccolo di quello di Roncisvalle che può invece ospitare fino a 200 persone. Facciamo questa scelta perché vogliamo dormire in un posto tranquillo; per noi è stato il primo giorno di cammino in un flusso senza tregua di persone, una catena umana…è stato strano ma siamo sicuri che pian piano ci abitueremo a questo cambiamento, è solo questione di giorni.

Uno scorcio di quello che vediamo nel primo giorno di Cammino Francese

Uno scorcio di paesaggio tra Saint Jean e Roncisvalle

Giorno 81: Espinal – Zabaldica. Il primo giorno di cammino completamente in Spagna, notiamo subito la differenza tra Spagna e Francia: il confine è soltanto una linea immaginaria, ma il carattere di un popolo è una cosa che possiamo vedere e sentire. Alla partenza ci sono sempre molti pellegrini, ma sicuramente meno di ieri. Sembra strano ma per noi è ancora difficile poter legare con qualcuno, siamo sinceri. Tutti (o quasi, non è mai bene generalizzare) sono contenti e allegri, pieni di energie e con tanta voglia di divertirsi; noi camminiamo da quasi tre mesi, siamo ad un altro livello mentale e vederli ci fa percepire ancora di più la nostra stanchezza, ma siamo davvero convinti che sarà solo questione di giorni. Durante il cammino capita spesso di vedere persone con cui abbiamo scambiato due chiacchiere il giorno prima e sembrano invece anni che non ci rivediamo…rallentando il nostro ritmo vitale, qua il tempo sembra dilatarsi. Oggi dovevamo fare 24 km, ma l’albergue nel quale avevamo deciso di andare è pieno, quindi ne facciamo altri 3,5 per arrivare a Zabaldica, dove c’è un DONATIVO gestito dagli Hospitaleros Voluntarios, una tipologia di ospitalità che abbiamo incontrato altre tre volte nel nostro cammino dall’Italia. Dover arrivare qui si rivelerà essere una fortuna: l’albergue è molto accogliente, ci sono due signore gentilissime che ci ospitano, la sera ceniamo tutti insieme e dopo cena partecipiamo tutti alla “Oracion”, ossia un momento di raccoglimento e condivisione nella chiesa a fianco dell’albergue, dove chi lo desidera potrà raccontare la sua esperienza e il perché del proprio cammino.

Giorno 82: Zabaldica – Zariquiegui. Siamo gli ultimi ad uscire dall’albergue: stamattina decidiamo di fare con calma dato che i due giorni passati abbiamo camminato molto, quindi oggi ci rilassiamo in tutti i sensi. Lo vediamo anche dal nostro passo, per fare i 20 km di oggi, ci mettiamo circa 7 ore…anche le chiocciole ci superano. Finalmente arriviamo a Pamplona, il cui centro è molto caratteristico e, come tutte le città spagnole, anche molto vitale. Da Pamplona mancano 11 km alla nostra meta: passiamo la vicina Cizur Menor per poi cominciare a salire l’Alto del Perdon, con le sue pale eoliche che ne caratterizzano il crinale. Ci fermiamo circa 3 km prima dell’Alto, a Zariquiegui, un bel paesino molto tranquillo nelle colline sopra Pamplona. Qui facciamo conoscenza con Oscar e Ruben, due signori argentini che stanno facendo il Cammino di Santiago. Ci è piaciuta molto la loro storia: loro non si conoscevano fino a una settimana prima del nostro incontro. Mentre Ruben si allenava per il Cammino nelle montagne intorno a casa sua, tre giorni prima della partenza, incontra Oscar che, incuriosito dal grande zaino con cui Ruben sta camminando, gli chiede cosa stia facendo. Oscar confessa allora che quello di fare il Cammino è da anni un suo sogno quindi, senza pensarci due volte, si compra un biglietto per Madrid ed è così che in tre giorni sono diventati compagni di viaggio…ed ora sono qui accanto a noi, passiamo una piacevole serata all’albergue.

Appena superata Pamplona ritroviamo le colline, tutto molto bello...

Appena superata Pamplona ritroviamo le colline

Giorno 83: Zariquiegui – Lorca. Stamattina decidiamo di alzarci presto, dobbiamo fare 26 km circa e bisogna essere in forma. Dopo 3 km raggiungiamo l’Alto del Perdon, un luogo molto ventoso contraddistinto dalle sue numerose e imponenti pale eoliche, ed anche dal famoso e affascinante monumento al pellegrino, ovvero statue in ferro che raffigurano pellegrini in cammino. Adesso non ci resta altro che scendere la ripida discesa, poi attraverso paesaggi per lo più collinari arriviamo a Punte la Reina. Qui la Via Tolosana, che parte da Arles, dopo aver passato il Col du Somport, si congiunge finalmente al Cammino Francese. Ci mancano altri 13 km per arrivare a Lorca, che facciamo quasi tutti d’un fiato, dopo una pausa per pranzare a Cirauqui, circa 5 km prima. Arriviamo a Lorca in gran forma; l’albergue dove pernottiamo è carino ma un po’ confusionario.

L'Alto del Perdon, una meta fondamentale del Cammino verso Santiago

L’Alto del Perdon, un passaggio fondamentale del Cammino verso Santiago

Giorno 84: Lorca – Villamayor de Monjardin. Oggi siamo “obbligati” a fare una tappa breve, circa 18 km, perché per arrivare alla tappa successiva bisogna fare altri 12,5 km, e non abbiamo voglia di fare una tappa così lunga. Partiamo comunque presto, anche se la camminata sarà breve. Il primo obbiettivo di oggi è raggiungere Estella, a circa 8 km dalla partenza. Poco dopo raggiungiamo la “Fuente del vino”, un luogo dove tutti i pellegrini si concedono volentieri una breve sosta per poter aprire il famoso rubinetto dal quale sgorga gratuitamente vino a volontà…non è nulla di magico, la fonte è tenuta da una cantina locale (astuta mossa di marketing), comunque un’iniziativa originale. Decidiamo di riposarci proprio davanti alla cantina, dove succede una cosa simpatica: c’è un gruppo di turisti giapponesi con la loro guida, la quale parla anche italiano. Incuriosita forse dai nostri mega zaini, la guida ci chiede da dove veniamo e da dove siamo partiti; le rispondiamo e lei traduce alla simpatica comitiva che con un coro tipicamente giapponese esprime stupore (un pacato e melodioso “oooooh”), al che una signora del gruppo ci fa una foto e tutti gli altri, come se fino allora si fossero trattenuti per decoro, cominciano a fotografarci e a farsi delle foto accanto a noi! Incredibile, ci siamo sentiti delle star per due minuti…ma neanche il tempo di gustarsi il momento che è già ora di ripartire. Facciamo altri 7 km per arrivare a Villamayor de Monjardin, dove ci fermiamo oggi; ci concediamo del tempo per riposare.

Il monte che sovrasta Villamayor de Monjardin, la nostra meta di oggi

Il monte che sovrasta Villamayor de Monjardin, la nostra meta di oggi

Giorno 85: Villamayor de Monjardin – Sansol. Neanche oggi abbiamo voglia di fare 30 km, quindi optiamo per arrivare a Sansol, distante soltanto 19 km da qui, ma partiamo sempre di buon’ora. Sentiamo che il clima sta cambiando, il sole non brucia più come prima e il venticello che soffia è frescolino: sembra che l’autunno stia bussando alle porte. Da Villamayor, camminiamo per 12,5 km tra le dolci colline che caratterizzano questa zona; per tutta questa distanza non incontriamo nessun villaggio. Il primo villaggio sarà Los Arcos, dove incontriamo un ragazzo di Cuneo originario della Costa d’Avorio, che sta facendo il Cammino in bicicletta. Decide di camminare con noi per circa 1 km fino arrivare nel centro del paese, dove prendiamo un caffè; con lui abbiamo l’occasione di fare una lunga chiacchierata e anche di festeggiare i 2000 km appena raggiunti. Siamo contenti di incontrare persone come lui, persone che ti lasciano qualcosa di davvero positivo dentro; lo salutiamo sicuri di non rincontrarlo più su questo cammino visto il mezzo con cui si muove. Ripartiamo, ci mancano solo 7 km a Sansol, che facciamo senza molti problemi, condividendo gli ultimi con una ragazza austriaca e uno svedese. L’albergue che ci ospita oggi ha anche una piscina per i piedi, un bel regalo per festeggiare il traguardo raggiunto…

Camminando verso Sansol accompagnati da dolci colline

Camminando verso Sansol, immersi nelle dolci colline

Giorno 86: Sansol – Logroño. Anche oggi per evitare di fare 30 km, decidiamo di fermarci a 21. Dopo 500 m dalla partenza scendiamo a Torres del Rio, dove incontriamo di nuovo Elisa, la ragazza sarda che abbiamo conosciuto la prima tappa da Saint Jean Pied de Port a Roncisvalle. A 12 km circa dalla partenza arriviamo a Viana, ultimo paese della Navarra; infatti poco dopo entriamo nella Rioja, una regione famosa per la produzione di vino e la seconda più piccola di tutta la Spagna. L’entrata a Logroño è logorante, ma appena superato il ponte sull’Ebro entriamo nella città vera e propria che è bella e spagnoleggiante. La città di Logroño ha circa metà della popolazione della regione La Rioja. Il nostro alloggio qui è l’albergue parrocchiale gestito dagli Hospitaleros Voluntarios, quindi DONATIVO. Qui, per la prima volta dall’inizio del nostro cammino, abbiamo piccoli problemi con persone che si fingono pellegrini ma che pellegrini non sono, bensì ladri che rubano durante la notte  e non solo, ma per fortuna sono stati riconosciuti ed allontanati in tempo…purtroppo succedono anche queste cose sul Cammino. Il pomeriggio abbiamo il tempo per fare una breve visita della città, poi ceniamo tutti insieme in tipico stile albergue donativo. Chiudiamo la serata con un’orazione che ha luogo nel coro della chiesa, alla quale partecipiamo tutti quanti.

Torre del Rio, primo paese tra Sansol e

Il sole non è ancora sorto a Torres del Rio, primo paese che attraversiamo tra Sansol e Logroño

Giorno 87: Logroño – Ventosa. Partiamo con molta calma. I primi 5 km li facciamo insieme a Elisa, poi appena usciti dalla città, ognuno riprende il suo passo. All’uscita da Logroño incontriamo Marcelo, un ex pellegrino che ormai tutti i giorni da aprile a ottobre sta sotto il suo gazebo mettendo timbri sulle credenziali e offrendo del cibo ai numerosi pellegrini che passano da lì. Con lui passiamo una mezz’oretta. Riprendiamo la strada, mancano solo 7 km a Navarrete, la prima cittadina che incontriamo dopo Logroño. La superiamo e continuiamo sotto un sole cocente verso Ventosa, che dista altri 7 km, di cui l’ultimo tratto da percorrere accanto ad una superstrada. Oggi non è stata una camminata che ci rimarrà impressa per la sua bellezza, ma arrivati all’albergue decidiamo di fare il piano per i prossimi giorni: martedi dobbiamo arrivare a Burgos, che dista da qui circa 100 km, quindi decidiamo di aumentare i chilometri delle tappe successive: ne siamo contenti, perché queste tappe brevi ci fanno adagiare troppo.

Questo murales è una delle tante opere che ci sono a Logroño: possiamo capire l'importanza del pellegrinaggio per questa città.

Una delle tante opere di strada di Logroño: possiamo capire l’importanza del Cammino per questa città.

Questi primi otto giorni da Saint Jean Pied de Port a Ventosa ci sono serviti ad abituarci al clima di questo Cammino, per noi del tutto nuovo. Veniamo da tre mesi dove eravamo praticamente sempre soli; a primo impatto, vedere tutte quelle persone che camminavano sulla nostra stessa strada ci ha scombussolati. Relazionandoci con loro, abbiamo notato quanto diversi siano i nostri livelli di energia. Di coloro che abbiamo incontrato, abbiamo avuto l’impressione che sono pochi che fanno il Cammino nello spirito giusto: non siamo nessuno per poter giudicare le scelte altrui, ma molti vivono il Cammino come una vacanza passata in maniera diversa, forse seguendo la moda degli ultimi anni. Per fortuna però, c’è ancora chi lo fa per introdurre un grosso cambiamento nella propria vita o per cercare delle risposte che nella quotidianità non può ottenere.

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