Dopo 2632 chilometri e 114 giorni totali siamo arrivati alla meta principale del nostro pellegrinaggio: Santiago de Compostela…

Giorno 105: Triacastela – Ferreiros. Prima tappa interamente in Galizia oggi, infatti non ci stupiamo di camminare nella nebbia tutta la mattina. Dobbiamo percorrere 18 km fino a Sarria, e saranno tutti belissimi; attraversiamo paesini minuscoli che vivono per la maggior parte di allevamento di mucche da latte che vediamo costantemente a fianco a noi. Le persone che vivono qui sono piuttosto chiuse, nemmeno il passaggio del Cammino più “trafficato” del mondo riesce a smuoverli un po’. L’unica spiegazione che ci diamo è che forse conducono una vita dura e per loro l’unica cosa importante è il lavoro, quindi nutriamo un profondo rispetto per questa gente che sembra molto semplice. Dopo tutte queste meraviglie arriviamo a Sarria, dove per moltissimi comincia il Cammino di Santiago. Da qui mancano 110 km e la regola è: bastano gli ultimi 100 km per prendere la Compostela, il foglio che attesta l’arrivo a Santiago in pellegrinaggio a piedi…se lo sapevamo prima forse non ci scomodavamo tanto! Dopo una veloce pausa pranzo, ripartiamo per fare ancora 7 km. Purtroppo questi 7 km diventano 13 perché attraversiamo paesini che non hanno nemmeno un luogo dove accolgono pellegrini, quindi accompagnati sempre dalle dolci mucche arriviamo a Ferreiros, un paese minuscolo che però ha dei letti dove possiamo riposare le nostre affaticate membra.

Selfie con le dolci mucche della Galizia

Giorno 106: Ferreiros – Ligonde. Stamattina niente nebbia, ma molte nuvole nel cielo. Partiamo da Ferreiros e ci dirigiamo subito verso Portomarin, la prima cittadina che incontriamo dopo circa 8 km, caratterizzata dal suo lago artificiale e dal lungo e alto ponte che lo attraversa e che ci collega alla città. Qui facciamo scorte di cibo e riempiamo di nuovo lo zaino. Adesso solo 17 km ci separano dalla meta e non saranno molto entusiasmanti, quasi tutti lungo strade trafficate. Arriviamo a Ligonde, uno dei tanti paesini ricchi di mucche, e alloggiamo in un albergue DONATIVO, “La Fuente del Peregrino”, gestito da un’associazione protestante…sarà un’esperienza unica. Di esperienze come questa su questo cammino ne abbiamo fatte poche: qui abbiamo trovato persone che ti lasciano un semino dentro, poi sta a noi farlo germogliare. È stato bello anche perché sembrava di essere a casa, una cena buonissima tutti insieme, 7 pellegrini e 6 ospitaleri, e dopo cena abbiamo condiviso le nostre esperienze.

Portomarin con il suo lago ed il ponte

Portomarin con il suo lago ed il ponte

Giorno 107: Ligonde – Boente. Ci alziamo bene, abbiamo dormito come se fossimo a casa in questo posto straordinario. Facciamo colazione, un saluto caloroso a tutte le persone che ci hanno accudito e ci mettiamo in cammino molto tranquilli e con un’energia giusta. Oggi ci sono molte persone a camminare, ma non ci sentiamo di poterle chiamare “pellegrini”: non hanno zaino perché se lo fanno portare con appositi furgoni nell’albergue in cui alloggeranno, e se non ce la fanno a camminare usano senza pensarci due volte mezzi di trasporto pubblici se non direttamente un taxi, quindi noi ci prendiamo la responsabilità di definirli “turisti”, oppure nel gergo tecnico “turigrinos”. Ormai ci siamo abituati a tutto, noi dobbiamo arrivare a Santiago e la strada per arrivarci comprende anche questo. Dopo 20 km dalla partenza arriviamo a Melide, cittadina famosa per il piatto forte della Galizia: il pulpo alla gallega. Ci fermiamo solo per il pranzo, poi ripartiamo per fare gli ultimi 9 km. Li facciamo insieme ad una ragazza giapponese molto simpatica, con la quale parliamo un po’ di tutto e anche delle differenze culturali che ci sono tra noi europei e gli asiatici. Arrivati a Boente la salutiamo, lei continua mentre noi ci fermiamo qui. Come quasi sempre, l’accoglienza in questi posti è deludente, quando entriamo in albergue come questo ormai ci sentiamo solo dei numeri.

Un tratto del Cammino dopo Sarria,; molto trafficato

Un tratto del Cammino dopo Sarria, molto trafficato

Giorno 108: Boente – O Pedruzo. Oggi è il penultimo giorno di cammino prima dell’arrivo a Santiago. Partiamo con la solita nebbia galiziana e ormai sappiamo che fino a dopo pranzo sarà cosi, dopodiché migliora. Dopo 8,5 km arriviamo ad Arzua, una cittadella un po’ più grande dove abbiamo la possibilità di fare scorte di cibo. Oggi è una giornata elettrica e travagliata, non camminiamo bene…purtroppo in un lungo cammino può succedere. Dopo Salceda, a circa 7 km dalla fine della nostra giornata di cammino, incontriamo un ragazzo tedesco di 18 anni, partito da Lione (Francia), anche lui in dirittura d’arrivo. Poi incontriamo un altro “matto”, pure lui tedesco, il quale partito da Saint Jean Pied de Port ha finito il suo cammino a Finisterre sull’Oceano, e lì ha comprato un asino col quale adesso sta tornando in Germania; qua si sentono storie del più svariato tipo. Dopo una breve ma intensa chiacchierata ripartiamo diretti a O’Pedruzo. Quando ci arriviamo alloggiamo all’albergue municipale, dove abbiamo la possibilità di parlare con dei giovani ragazzi italiani, poiché siamo curiosi di sapere cosa gli ha lasciato questo cammino; siamo sicuri che, anche se ora non se ne rendono conto, quando torneranno a casa capiranno tutto quello che hanno fatto, sperando che non lo dimentichino. Andiamo a letto tardi, sapendo che domani Santiago ci aspetta, un giorno che ci immaginiamo dentro di noi da molto tempo…

Il pellegrino che torna a casa con l'asino

Il pellegrino che torna a casa con l’asino

Giorno 109: O’Pedruzo – SANTIAGO DE COMPOSTELA. Oggi non può essere un giorno qualunque; camminiamo da moltissimo e come una calamita questo luogo ci ha attirati verso di sè…oggi arriviamo alla meta che ci ha dato sin dal primo giorno la forza di continuare il cammino. Anche oggi partiamo con una fitta nebbia ed un fitto traffico di persone che camminano accanto a noi, così tante non ne abbiamo mai viste. La tappa di oggi non è bella esteriormente, ma è un continuo guardarsi dentro e pensare a tutta la strada fatta e a tutto quello che abbiamo passato per giungere fino a qui. Con questi pensieri arriviamo a Monte do Gozo, e da qui mancano solo 5 km, quindi decidiamo di rilassarci un attimo, mangiare e poi ripartire tutti elettrizzati. Da quassù vediamo Santiago dall’alto, già abbiamo i brividi, ma ancora manca molto per arrivare alla Cattedrale. Dobbiamo scendere dal monte, poi per un lungo tratto dei 5 km che ci separano dalla Cattedrale camminiamo in periferia, con il traffico che ci accompagna. È incredibile ma siamo a Santiago e ci siamo arrivati a piedi da casa! Entriamo nella città vecchia e poco dopo una scalinata coperta ci introduce alla piazza della Cattedrale, la riconosciamo dai molti pellegrini che la popolano. Qui possiamo abbracciare molte delle persone conosciute durante il Cammino Francese, anche persone con cui abbiamo condiviso solo pochi attimi, ma che ci hanno fatto star bene. Una di queste è Barbara, la signora francese di 70 anni che con l’arrivo di oggi a Santiago si è fatta 1800 km, incredibile! Siamo contenti e realmente rilassati, ci mettiamo a sedere nella piazza e osserviamo la Cattedrale…abbiamo le stelle nella testa.

La Cattedrale di Santiago de Compostela...in restaurazione

La Cattedrale di Santiago de Compostela…in restaurazione

Durante il giorno di pausa a Santiago siamo stati alla messa del pellegrino e nella cripta di San Giacomo. L’arrivo a Santiago è stato emozionante, soprattutto la parte che ci ha introdotto alla Cattedrale. Non sappiamo descrivere bene le emozioni di quando siamo arrivati nella piazza, ma è sicuro che ci siamo sentiti leggeri e rilassati, una rilassatezza mai sentita prima; ed è stato altrettanto bellissimo mettersi a sedere in piazza come segno di arresto del corpo (e della mente) e lì restare ad ammirare la Cattedrale con tante belle sensazioni nella testa.

Il video del nostro arrivo a Santiago de Compostela:

 

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