“Le radici sono importanti, nella vita di un uomo, ma noi uomini abbiamo le gambe, non le radici, e le gambe sono fatte per andare altrove.”
(Pino Cacucci)

Il pellegrinaggio è un viaggio prima di tutto dentro se stessi, camminare tutti i giorni per lunghi periodi è una meditazione, un mantra; ci spogliamo di tutto quello che crediamo importante nella nostra vita “regolare”, tocchiamo la libertà con le mani, possiamo capire che per essere felici basta veramente poco, tutto il necessario sarà dentro il nostro zaino, anche se la società in cui cresciamo e viviamo ci insegna tutt’altro. Quindi mi sento di dire che: spostarsi per lunghi tratti camminando, è un gesto rivoluzionario in questa società che ci vuole sempre più veloci e schiavi di cose che servono solo a distrarci dall’essenziale.

“Oggi più che mai gli uomini devono imparare a vivere senza gli oggetti. Gli oggetti riempiono gli uomini di timore: più oggetti possiedono, più hanno da temere.”     (Bruce Chatwin)

La preparazione fisica al pellegrinaggio (o al camminare per lunghi periodi) è una cosa molto soggettiva. Per me non è molto importante, anche perché conduco una vita attiva, e penso che non ci sia esercizio che ti alleni a camminare tutti i giorni. Qualche “dolorino” a muscoli o tendini si farà sempre sentire, soprattutto durante le prime settimane; passato questo primo periodo ostico, il corpo si abituerà a fare quello che gli viene chiesto, naturalmente rimanendo nei limiti.

“Se la fatica restasse sempre nella mente e nei muscoli, nessuno l’accetterebbe. Ma se la guardi come passaggio necessario alla rigenerazione, allora diventa una cosa divina.”
(Paolo Rumiz)

Mi sento di dire che sono tre le cose essenziali che non possono mancare ad un pellegrino: lo zaino, la credenziale e la determinazione. Lo zaino è tutto per chi viaggia a piedi, è come il guscio per la chiocciola(felix). La grandezza può variare da diversi fattori: la stagione in cui ci si sposta, la durata del cammino, ma soprattutto quello di cui possiamo fare a meno. Il contenuto sarà tutto quello che ci servirà per vivere (a volte anche di più). Gli indumenti, che dovranno essere adeguati al periodo in cui ci muoviamo; il cibo che servirà a nutrire il nostro corpo (anche se passeremo da città o paesini è sempre meglio avere qualcosa da mangiare dietro); il sacco a pelo, perché nella maggior parte dei casi dormiremo in camerate; infine i libri, cose per l’igiene personale e l’acqua, perché è molto importante rimanere idratati durante il cammino, anche per evitare infortuni.

“Un uomo è ricco in proporzione al numero di cose di cui può permettersi di far senza.”(Henry David Thoreau)

Quando si fa un pellegrinaggio verso una meta sacra, non deve mancare la Credenziale. Questo documento servirà ad attestare che siamo in pellegrinaggio, quali sono le nostre intenzioni e quale è la nostra meta finale, ma soprattutto differenzia il pellegrino da un normale viaggiatore. Sulla Credenziale verranno apposti i timbri dei luoghi dove il pellegrino passerà o si fermerà per la notte, i quali servono ad attestare la veridicità del pellegrinaggio. Per il Cammino di Santiago possiamo anche richiederla alla partenza del Cammino Francese, nell’apposito ufficio; per altri pellegrinaggi si può richiedere alla Confraternità di San Jacopo di Compostella a questa e-mail: centro.santiago@unipg.it, oppure visitando il sito.

Credenziale

Esempio di Credenziale, con l’apposito spazio dove apporre i timbri.

La cosa più importante infine è la determinazione. C’è chi la chiama pazzia, ma io preferisco chiamarla con il suo nome. La determinazione, o motivazione, è quella cosa che ti farà superare il timore iniziale, ti darà la forza di metterti in cammino per settimane, mesi o in alcuni casi anni; il coraggio di lasciare la propria vita “regolare” per imparare a vivere la vita.

“Il mondo è nelle mani di coloro che hanno il coraggio di sognare e di correre il rischio di vivere i propri sogni.” (Paulo Coelho)

Marco F.

 

 

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