Dopo Arles, la nostra prossima importante meta è Carcassonne. Non abbiamo mappe che ci indichino la strada da percorrere, infatti improvvisiamo strade che non avremmo mai pensato di fare…

La tappa 47 ci porta verso Saint-Gilles con soli 21 km. Ci sono due possibilità sulla strada da fare: la prima è il cammino originale sul quale passa oggi una strada trafficata, mentre la seconda costeggia il piccolo Rodano, una ramificazione della foce del fiume Rodano. Noi optiamo senza alcun dubbio per la seconda, anche se è leggermente più lunga. Prima di uscire dalla città di Arles, attraversiamo il fiume Rodano, un grande fiume, anche navigabile. Poco dopo cominciamo a camminare lungo il “petit Rhone” per circa quindici chilometri. Sono quindici chilometri non molto divertenti, dove tutto intorno è sempre uguale tanto che le distanze sembrano triplicare; come camminare su un tapis-roulant e, per di più, le zanzare non danno tregua.

Ritroviamo anche le risaie che ci fanno ritornare in mente il cammino nella famigerata Pianura Padana. Dopo circa 21 km dalla partenza finalmente arriviamo a Saint-Gilles, dove troviamo un’accoglienza pellegrina come si deve, con gli “Hospitaleros Voluntarios” che gestiscono la struttura. La sera ceniamo tutti insieme; oltre a noi c’è anche Nicolas, un pellegrino belga che, partito da Bruxelles due mesi fa, vorrebbe arrivare anche lui a Santiago.

Di nuovo risaie dopo Arles

Di nuovo risaie dopo Arles

Il 23 luglio partiamo da Saint Gilles diretti a Gallargues le Montueux. Cominciamo ad essere stanchi: camminare in pianura non è per niente facile, soprattutto per i piedi che, accusando tutto il peso dello zaino, gonfiano come zampogne. Oggi nel primo tratto camminiamo in mezzo a frutteti di albicocche e pesche. Per il resto i posti che vediamo non sono bellissimi, siamo nella petit Camargue, zona paludosa e monotona, non bella come la Camargue. Arriviamo a Gallargues le Montueux e alloggiamo nella struttura che il comune ha messo a disposizione per i pellegrini, con 20 euro in due dormiamo e mangiamo, ottimo!

La tappa 49 ci farà arrivare a Vendargues, in 25 km. Partiamo la mattina che ancora non sappiamo di preciso dove arrivare ma soprattutto dove dormire, ma non ce ne preoccupiamo troppo, in genere sappiamo che andrà tutto bene, quindi siamo tranquilli. Vendargues è una cittadella nella periferia di Montpellier, dalla quale dista 12 km. Partiamo e come sempre la pianura ci provoca sofferenza ai piedi. Camminiamo perlopiù in una stradina che affianca per un lungo tratto l’autostrada che arriva fino a Montpellier. Durante il tragitto vediamo molti dei tipici cavalli bianchi della Camargue, come anche allevamenti di giovani tori che vengono usati nelle tradizionali corride non violente che animano le feste paesane di queste zone.

Dopo 25 km di sole e pianura arriviamo alla meta: è domenica e in giro non c’è nessuno, poi ci spiegheranno che il paese è reduce da una settimana di grande festa (con tanto di tori sguinzagliati per il paese), conclusasi la sera prima e andata avanti fino a tarda notte. Come un miraggio vediamo una coppia di anziani signori che con passo lento ci passano davanti; noi cogliamo subito l’occasione per chiedergli se in giro ci fosse un hotel o qualcosa del genere ad un prezzo economico. Dopo la risposta negativa, e qualche chiacchiera in merito a dove potesse essere un alloggio, la signora, forse colta da un istinto materno, ci invita a dormire a casa sua…noi, con due occhi increduli e con il cuore caldo di gioia, accettiamo. Arrivati a casa ci mostrano la camera molto accogliente dove dormiremo. Ma non finisce qui: dopo una doccia, la coppia con cui ormai siamo entrati in confidenza ci invita a cena fuori: al ristorante cinese.

Noi accettiamo e, arrivati al ristorante, ci dicono che si tratta di un buffet dove si può mangiare a volontà…un buffet immenso, con ogni ben di Dio. Non possiamo descrivere la nostra contentezza di quel momento, ma la si può immaginare se si pensa agli svariati pranzi e cene a base di miseri panini al formaggio. Abbiamo passato una serata fantastica ed irripetibile, grazie a due persone speciali con un cuore grande grande!

Cavalli della Camargue, tipici di queste zone

Cavalli della Camargue, tipici di queste zone

Oggi, 25 luglio, è San Giacomo e il nostro 50° giorno di cammino. Ci alziamo e dopo la routine mattutina, siamo pronti per partire. Salutiamo molto caldamente i nostri due angeli, la signora e suo marito che, ancora in vestaglia, escono fuori dal cancello e ci salutano finché non svoltiamo l’angolo. Avremo un bellissimo ricordo di Mireille e André, non è da tutti ospitare due perfetti sconosciuti in casa propria. Oggi realizziamo l’idea che abbiamo in testa da qualche giorno, cioè arrivare al mare e seguire la spiaggia per almeno due o tre giorni. Per arrivarci però, dobbiamo camminare per la maggior parte del tempo su asfalto e con le macchine e i camion che ci sfrecciano accanto; purtroppo non conosciamo altre strade che ci possano far raggiungere la meta di oggi: Palavas les Flots.

Per fare 22 km ci mettiamo circa 8 ore, sono tante, come la stanchezza che abbiamo accumulato in questi giorni, speriamo che il mare ci rimetta in sesto. Appena cominciamo a sentire l’odore del mare e a vedere la laguna alle porte di Palavas les Flots, cominciamo a pensare che circa 17 giorni fa eravamo alle prese con le Alpi, mentre ora possiamo finalmente fare un tuffo e goderci il mare. Infatti, la prima cosa che facciamo appena arrivati, subito dopo il timbro sulla credenziale, è andare sulla spiaggia e fare il bagno, sarà il nostro regalo per il 50° giorno di cammino.

La laguna di Palavas les Flots

La laguna di Palavas les Flots

La tappa 51 ci porta a Sète. Partiti da Palavas les Flots decidiamo di camminare per circa 12 km sulla spiaggia, per provare anche questa ebrezza. Siamo partiti presto, ma sul bagnasciuga, dove niente ci ripara neanche per un secondo, anche il sole comincia a scaldare presto. Il primo paese che incontriamo, dopo circa 14 km è Frontignan Plage, sviluppato in lunghezza, perché si estende sulla strettissima lingua di terra tra la laguna e il mare. Qui faremo una pausa, dal sole e dalla fame. Ripartiamo e dopo poco ci ritroviamo sulla trafficatissima strada dipartimentale che porta a Sète, purtroppo non possiamo evitarla e dobbiamo percorrerla per 5 km.

Pensiero di Marco: “In questo cammino passiamo posti dove la pace regna sovrana, e altri che la pace non la conosceranno mai. In questi luoghi mi capita di incrociare gli sguardi delle persone che al volante delle loro vetture sfrecciano ad alta velocità, e lì mi dico, menomale vado piano, spero di non dover correre mai più in vita mia: quando arriveremo al traguardo della vita, non conta chi è andato più veloce, ma chi ha utilizzato meglio il proprio tempo”. Arriviamo a Sète tardi e stanchi, quindi l’idea di andare sulla spiaggia è sfumata.

Tratto di mare tra Palavas les Flots e Sète, possiamo camminare nel mare

Tratto di mare tra Palavas les Flots e Sète, possiamo camminare nel mare

Il 52esimo giorno da Sète arriviamo ad Agde in circa 24 km. Partiamo e servono circa 3 km per poter superare la cittadina definitivamente. Continuiamo il nostro cammino sulla spiaggia per circa 6 km, saranno gli ultimi, perché poi il nostro cammino si sposterà verso nord, lasciando il mare. Molto buffe le facce delle persone sotto gli ombrelloni che ci guardano passare come se vedessero due marziani.

In effetti il nostro abbigliamento è più da montanari che da tipi da spiaggia…Credevamo che passare dal mare ci desse le forze, ma dopo questi due giorni, non ne siamo più tanto convinti, il sole batte forte e ci indebolisce molto; a parte questo però, il mare ha sempre il suo fascino, di questo ne siamo fermamente convinti. Fino a Marseillane Plage tutto procede tranquillo, ma dopo camminiamo sempre su strada trafficata, fino ad arrivare ad Agde, cittadella non più sul mare, anche se ne possiamo sentire ancora il profumo.

La camminata tra Sète e Adge

La camminata tra Sète e Adge

Giorno 53: Agde – Béziers. Da oggi ci separiamo definitivamente dal mare. Ad Agde passa il leggendario Canal du Midi, il magnifico canale artificiale che collega Tolosa a Sète. Inoltre, a Tolosa esso si unisce al canale della Garonna che arriva fino a Bordeaux, offrendo cosi una via navigabile tra l’Oceano Atlantico ed il Mar Mediterraneo. Decidiamo di camminarci a fianco da Agde, almeno camminiamo su una via pedo-ciclabile, fino a Carcassone, senza doversi preoccupare delle macchine. Notiamo subito un bel traffico di turisti sulla nostra rotta, sia in bicicletta che a piedi, sia su barche che navigano dolcemente il canale.

Dopo alcuni km ci fermiamo sotto un albero per riposarci, davanti ad una barca ormeggiata sulla sponda del canale. Dopo poco dalla barca esce un gentilissimo signore neozelandese che ci offre una bella limonata fresca; con sua moglie, sta girando la Francia sulle vie d’acqua con una barca presa a noleggio, per evitare l’inverno neozelandese. Oggi camminiamo di buon ritmo, siamo in armonia con quello che ci circonda, ci sono molte persone e la natura intorno al canale ci rilassa. Arrivati a Bèziers dobbiamo entrare in città e superare la periferia ci fa tornare immediatamente nel mondo reale, con tutti i suoi rumori e la frenesia che agiterebbero l’animo di chiunque. Per finire la giornata in bellezza, alloggiamo da Gilbert Pons, una sottospecie di albergo in periferia: in vita nostra non avevamo mai dormito in un posto cosi sporco, una cosa surreale che non auguriamo a nessuno.

Totale Km: 287,6         Tempo di percorrenza: 12 giorni         Spesa media giornaliera: 53€ (x2)

 

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